Navigazione interna negli edifici: come gli smartphone rilevano la posizione senza GPS

Nerio Napolitano By Nerio Napolitano
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Se ti sei mai trovato persone all’interno di un centro commerciale gigante, in un aeroporto affollato o in un grattacielo imponente, sicuramente hai sperimentato quella sensazione di confusione: “Dove diavolo si trova quel negozio?” o “Come faccio a raggiungere il gate prima che parta il volo?” È una situazione piuttosto comune: i segnali GPS tradizionali, che ci guidano comodamente all’aperto, si perdono o diventano praticamente inutilizzabili una volta che ci si trova dentro un edificio. Ma allora, come fanno gli smartphone a “sapere” dove siamo quando siamo in ambienti chiusi? La risposta sta in un mix diverso di sensori, tecnologie e tecniche innovative che consentono di orientarsi senza bisogno del GPS satellitare. Qui ti spiegherò tutto, in modo semplice e informale, come funziona questa strana magia moderna.

Come funzionano i sensori e le tecnologie interne degli smartphone per orientarsi negli edifici senza usare il GPS

Immagina di prendere il tuo smartphone, e invece di affidarti al GPS che perde segnale, questo utilizza un vero e proprio “kit” di sensori hardware e tecnologie wireless per capire dove sei e come ti muovi all’interno di un edificio. Il segreto è che il telefono combina tanti dati provenienti da sensori come accelerometro, giroscopio, bussola digitale e sensori di prossimità, con segnali radio come Bluetooth, Wi-Fi o RFID. Vediamo più nel dettaglio cosa fa ciascuno di questi componenti.

  • Accelerometro e giroscopio: Questi sensori sono come i tuoi sensi “da smartphone”. L’accelerometro rileva le accelerazioni, cioè come ti muovi e quanto velocemente cambi direzione, mentre il giroscopio capta le rotazioni e i cambi di orientamento del telefono. Insieme, aiutano a tracciare i tuoi spostamenti, riconoscendo se stai camminando, salendo le scale o girando di qua e di là.
  • Bussola digitale ( magnetometro ): Questa indica la direzione rispetto al Nord magnetico, così il telefono può capire in quale direzione sei rivolto. È utile specialmente quando si devono combinare i dati dei sensori per avere una mappa più affidabile di dove si trovano.
  • Sensori di prossimità: Questi sono più facili da capire: si attivano per capire se il telefono si trova vicino a qualcosa, come una parete o un oggetto, e aiutano a migliorare la precisione durante la navigazione.
  • Bluetooth Low Energy (BLE) e Wi-Fi: Questi segnali radio sono la chiave per ottenere una localizzazione più precisa in ambienti interni. La tecnologia BLE si basa su piccoli dispositivi chiamati beacon, che emettono segnali a intervalli regolari. Il telefono, riconoscendo queste onde, può capire quanto sono vicini e in quale direzione si trova l’oggetto emittente. Lo stesso vale per il segnale Wi-Fi: analizzando la potenza del segnale dei numerosi router Wi-Fi presenti all’interno di un edificio, si può stimare la posizione.
  • RFID (Radio Frequency Identification): È una tecnologia usata spesso nei grandi magazzini, aeroporti o musei. Piccoli tag RFID vengono posizionati in punti strategici e, leggendo i segnali con un apposito lettore integrato nel telefono o tramite dispositivi esterni, si può sapere esattamente dove ci si trova.

Questi sensori e segnali radio vengono combinati mediante appositi processi di calcolo, chiamati algoritmi di localizzazione, per ricostruire la nostra posizione e tracciare i nostri movimenti all’interno di un edificio.

Tecnologie e tecniche innovative per la navigazione indoor: come il tuo smartphone può diventare una bussola digitale senza usare i satellite

Ora che conosci i componenti principali, vediamo come vengono messi insieme per creare una vera e propria “bussola digitale” che ti guida anche senza il GPS. Le tecniche più usate si basano su metodi di fingerprinting, triangolazione, e sull’uso intelligente di intelligenza artificiale e machine learning. Tutto questo permette di ottenere coordinate molto più precise rispetto a una semplice stima di posizione.

  • Fingerprinting: È come una grande mappa delle caratteristiche radio dell’interno. Prima, si raccolgono dati di riferimento in tanti punti diversi, annotando il segnale Wi-Fi, Bluetooth o RFID che si riceve in ogni area. Quando bisogna capire dove si è, il telefono confronta i segnali attuali con questa “mappa” per trovare il punto corrispondente più vicino. È un metodo molto efficace perché sfrutta le caratteristiche uniche di ciascuna zona.
  • Triangolazione e trilaterazione: Sono tecniche che usano la potenza e la direzione dei segnali radio per stimare la posizione. Ad esempio, se il telefono riceve segnali di diversi beacon Bluetooth o router Wi-Fi, può calcolare la sua posizione trovando il punto di intersezione tra le varie aree di copertura.
  • Sensor fusion: È il processo di combinare i dati di sensori come accelerometro, giroscopio, bussola e segnali radio, per ottenere una stima più affidabile e stabile della posizione. Se, per esempio, il GPS diventa improvvisamente inattivo, il sistema “si appoggia” ai sensori interni per continuare a tracciare i nostri spostamenti.
  • Intelligenza artificiale e machine learning: Queste tecnologie permettono di migliorare continuamente le stime di posizione, imparando dagli errori e perfezionando le mappe di fingerprinting. Lo smartphone può così aggiornare di continuo la sua “mappa” interna e adattarsi alle variazioni ambientali, come nuovi mobili o modifiche strutturali.

Le sfide principali di questa tecnologia sono legate a problemi di interferenza dei segnali (che possono disturbare le stime), alla necessità di calibrare correttamente i sensori e alle variazioni ambientali. Tuttavia, gli ultimi sviluppi innovativi stanno riducendo sempre di più questi limiti, rendendo la navigazione indoor più affidabile e precisa.


In conclusione, il futuro della navigazione all’interno degli edifici è ormai molto promettente e accessibile. Il nostro smartphone, grazie a un mix intelligente di sensori, segnali radio e intelligenza artificiale, può diventare una vera e propria bussola digitale, guidandoci anche in ambienti chiusi dove il GPS tradizionale non arriva. Quindi la prossima volta che ti troverai in un grande centro commerciale o in un aeroporto, saprai che dietro le quinte il tuo telefono sta lavorando per aiutarti a orientarti senza perdere la bussola!

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